sabato, aprile 24, 2010

[Recensioni,Foto&Video] Premiere The Last Song: Roma!


Si è svolta pochi giorni fa a Roma la premiere dell'ultimo film di Miley Cyrus, The Last Song. Alla premiere doveva partecipare anche la stars del film ma,purtroppo,come tutti sappiamo non è potuta esserci per il blocco dei voli :(


Comunque l'anteprima si è svolta ugualmente anche senza di lei,per tutti coloro che erano presenti lasciate tantissimi commenti e recensione del film e della premiere,di come era organizzata ecc

e caricare le foto ! Il tutto verrà inserito in questo post.


GRAZIE MILLE!


Recensione by Cineblog:

The Last Song (Usa, 2010) di Julie Anne Robinson; con Miley Cyrus, Greg Kinnear, Kelly Preston, Liam Hemsworth, Bobby Coleman, Hallock Beals, Nick Lashaway, Carly Chaikin, Lance E. Nichols, Adam Barnett, Bonnie Johnson, Kricket Ichwantoro, Stephanie Leigh, Nick Searcy, Melissa Ordway, Rhoda Griffis

16 mesi dopo l’indifendibile Come un Uragano, Nicholas Sparks torna nei cinema italiani con un’altra delle sue drammaticamente insopportabili storie d’amore, The Last Song. Protagonista assoluta la nuova reginetta di Hollywood, Miley Cyrus, chiamata per la prima volta a svestire i panni di chi l’ha resa celebre, Hannah Montana, per interpretare un personaggio finalmente più maturo, in un ruolo che ce la mostra così in una veste completamente inedita.

Peccato che di drammatico non ci sia solo la storia ma la prova d’attrice della Cyrus, semplicemente abominevole. Completamente fuori ruolo, mono espressiva e a tratti quasi fastidiosa, Miley dimostra una volta per tutte di essere a dir poco miracolata, grazie ad un’interpretazione disastrosa sotto tutti i punti di vista.

Foto dell'Anteprima The Last Song al W. V. Moderno di Roma:










Recensione Federico Gironi,Coming Soon:

Esiste una (in)sensibilità relativa a storie e racconti con/ per gli adolescenti che appare chiaramente universale. Perché questo The Last Song, teen-rom-drama costruito su misura intorno alla diva Miley Cyrus a partire dall’ennesimo best seller strappalacrime di Nicholas Sparks, è perfettamente assimilabile per tematiche, toni e persino certe scelte di regia a quello che oggi, in casa nostra, chiamiamo il cinema “mocciano”.

Ovvio che le analogie riguardino principalmente la storia d’amore tra il personaggio della Cyrus e quello interpretato dall’anonimo Liam Hemsworth, e più in generale tutta quanta la rappresentazione del microcosmo adolescenziale; ma persino nelle linee narrative apparentemente più aliene al filone nostrano, come quella del rapporto tra la ragazza e il padre e tutto quello che vi ruota (tragicamente) intorno, sembrano risuonare di tonalità conosciute. Non è ovviamente questione di chi copi chi, né di globalizzazione del gusto, quanto di un progressivo processo di standardizzazione produttiva che riguarda entrambe le sponde dell’oceano: un processo per il quale ci si appoggia su quanto ci sia di più essenziale nel ritratto di una fase della vita e dei sentimenti che la possono agitare (dove per essenzialità s’intende la riduzione cartolinesca, la ricerca della massimizzazione del risultato -necessariamente immediato- attraverso il minimo sforzo di strutturazione e comprensione), che peraltro tradisce un certo conservatorismo di fondo utile non solo e non tanto alla perpetrazione di un certo status quo sociale e sentimentale quanto all’ottenimento del consenso più ampio e alla riduzione dell’obiezione.

Come però spesso accade, in questo contesto è il cinema a latitare quasi del tutto: persino se dietro al progetto c’è una potenza come la Disney. Ammesso e non concesso che la scrittura debba essere funzionale alle esigenze fino a qui esposte, e alla consacrazione della Cyrus, la patinata intangibilità della mano della regista Julia Anne Robinson non si giustificano nemmeno considerando che The Last Song è il suo primo film dopo anni di lavoro in serie televisive. E sul fronte interpretativo, tra broncetti e sguardi languidi, rabbie che si sfogano battendo il piedino per terra e commozioni teleguidate, non basta la compassata credibilità di un attore vero come Greg Kinnear (che ci dovrebbe spiegare come sia finito lì in mezzo) a tenere in piedi il baraccone.

2 commenti:

  1. Miley fastidiosa??!??!?!?!?!?!? ma se recita benissimo! cmq è il suo primo film drammatico un pò di comprensione! MILEY I SUPPORT YOU!

    RispondiElimina
  2. esatto! non è che è nata già imparata!!!

    RispondiElimina